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Analisi Congiunturale e Scenari

Sintesi Bollettino Economico Banca d'Italia n.2/2025

Il Bollettino Economico n. 2/2025 della Banca d'Italia offre un'analisi approfondita della congiuntura economica internazionale e italiana. A livello globale, si evidenzia un rallentamento dell'attività, in particolare negli Stati Uniti, e un'escalation delle tensioni commerciali a seguito dell'introduzione di nuovi dazi da parte dell'amministrazione statunitense. L'area dell'euro mostra una crescita moderata, con la BCE che ha continuato a ridurre i tassi di interesse (Fonte: Banca d'Italia).

L'economia italiana nel primo trimestre del 2025 è caratterizzata da una crescita moderata del prodotto, sostenuta dai consumi e dagli investimenti in costruzioni, questi ultimi spinti dalla realizzazione delle opere del PNRR. L'inflazione rimane contenuta e prosegue la flessione del costo del credito. Tuttavia, l'inasprimento dei dazi statunitensi rappresenta un rischio significativo per le prospettive di crescita.

I mercati finanziari sono stati caratterizzati da un aumento della volatilità, accentuato dall'introduzione dei dazi. I rendimenti dei titoli di Stato sono scesi negli Stati Uniti e rimasti sostanzialmente invariati nell'area dell'euro. Le quotazioni azionarie hanno registrato cali significativi.

Temi Principali e Idee Chiave

1. Contesto Economico Internazionale

  • Rallentamento della crescita globale: Nei primi mesi del 2025 si osserva un rallentamento dell'attività economica globale, in particolare negli Stati Uniti a causa dell'incertezza sulle prospettive.
  • Aumento delle tensioni commerciali: L'introduzione di nuovi dazi da parte degli Stati Uniti il 2 aprile, con incrementi elevati per paesi con surplus commerciale (Cina, UE, Giappone, Sud Est asiatico), rappresenta un "netto cambio di rotta" e introduce "significativi rischi sulle prospettive dell’interscambio globale."
  • Reazione negativa dei mercati finanziari: L'annuncio dei dazi ha provocato una reazione "decisamente negativa" nei mercati finanziari.
  • Politica monetaria della BCE: Il Consiglio direttivo della BCE ha abbassato il tasso di interesse sui depositi per un totale di 50 punti base tra gennaio e marzo 2025, portandolo al 2,5%. I mercati si attendono ulteriori tagli nel corso dell'anno.
  • Prezzi delle materie prime: Dopo un picco a febbraio, i prezzi del petrolio e del gas sono scesi a causa delle prospettive di indebolimento della domanda globale. Nonostante i nuovi dazi non colpiscano direttamente il settore energetico, il loro annuncio ha contribuito alla compressione delle quotazioni del petrolio.

2. L'Economia Italiana

  • Crescita moderata del prodotto: Nel primo trimestre del 2025, l'economia italiana ha registrato una crescita moderata.
  • Sostegno alla crescita dalla domanda interna: La crescita è stata trainata principalmente dai consumi, beneficiando dell'aumento dei redditi da lavoro, e dagli investimenti in costruzioni, supportati dalla realizzazione delle opere del PNRR.
  • Debolezza degli investimenti in beni strumentali: Gli investimenti in beni strumentali hanno mostrato un indebolimento a causa del basso utilizzo della capacità produttiva e delle condizioni di finanziamento ancora restrittive.
  • Inflazione contenuta: L'inflazione in Italia rimane su livelli contenuti.
  • Flessione del costo del credito: Prosegue la diminuzione del costo del credito, in linea con la riduzione dei tassi ufficiali della BCE.
  • Riduzione significativa dell'indebitamento netto: L'indebitamento netto si è ridotto in modo significativo.
  • Rischi per la crescita dovuti ai dazi: L'inasprimento dei dazi statunitensi acuisce i rischi per le prospettive di crescita dell'economia italiana, in particolare per il settore manifatturiero orientato all'export.
  • Mercato del lavoro: L'occupazione si mantiene stabile e i redditi da lavoro contribuiscono a sostenere i consumi. Tuttavia, il potere d'acquisto delle retribuzioni reali rimane inferiore ai livelli del 2021. Si prevede un rallentamento della dinamica salariale nel corso del 2025.
  • Mercato immobiliare: Si consolidano i segnali di ripresa del mercato immobiliare, con un aumento delle compravendite e una crescita dei prezzi.

3. Mercati Finanziari

  • Aumento della volatilità: I mercati finanziari sono stati caratterizzati da un progressivo aumento della volatilità, acuitosi all'inizio di aprile.
  • Calo dei rendimenti dei titoli di Stato USA: I rendimenti dei titoli di Stato statunitensi sono scesi marcatamente, riflettendo segnali di indebolimento economico e la ricomposizione dei portafogli a seguito dell'incertezza commerciale.
  • Rendimenti dei titoli di Stato area euro sostanzialmente invariati: Nell'area dell'euro, i rendimenti sono rimasti pressoché invariati, con alcune oscillazioni legate all'annuncio di maggiore spesa pubblica in Germania e all'inasprimento delle tensioni commerciali. In Italia, il rendimento dei titoli pubblici decennali è aumentato leggermente.
  • Diminuzione delle quotazioni azionarie: Le borse hanno registrato cali significativi negli Stati Uniti, in Giappone, nell'area dell'euro e in Italia, soprattutto dopo l'introduzione dei nuovi dazi.
  • Indebolimento del dollaro: A partire da metà febbraio, il dollaro si è indebolito nei confronti dell'euro e dello yen dopo il forte apprezzamento successivo alle elezioni statunitensi.

4. Credito e Condizioni di Finanziamento

  • Trasmissione della politica monetaria: La riduzione dei tassi ufficiali della BCE continua a trasmettersi al costo della raccolta bancaria e ai tassi sui prestiti.
  • Debolezza del credito alle imprese: I finanziamenti alle società non finanziarie continuano a ridursi, riflettendo una domanda di credito modesta e criteri di concessione ancora restrittivi, nonostante un leggero allentamento.
  • Ripresa del credito alle famiglie: Si osserva una leggera ripresa dei finanziamenti alle famiglie, guidata dall'accelerazione dei mutui per l'acquisto di abitazioni.
  • Cautela delle banche nell'offerta di credito: Nonostante la riduzione dei tassi, le banche mantengono una certa cautela nell'offerta di credito alle imprese, soprattutto per le piccole e medie imprese.

5. Finanza Pubblica

  • Riduzione dell'indebitamento netto: Nel 2024 si è registrata una significativa riduzione dell'indebitamento netto rispetto all'anno precedente.
  • Aumento del debito nominale: Nonostante la riduzione in percentuale del PIL, il debito nominale è aumentato nel 2024.
  • Progressi nell'attuazione del PNRR: Al 31 dicembre 2024, la spesa effettiva legata al PNRR ammontava a quasi 64 miliardi di euro.
  • Decreto "bollette": Il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto che introduce agevolazioni sulla spesa per l'energia elettrica per famiglie e imprese nel corso del 2025.

Conclusioni

Il Bollettino Economico n. 2/2025 della Banca d'Italia dipinge un quadro di moderata crescita per l'economia italiana nel primo trimestre del 2025, sostenuta dalla domanda interna e da specifici fattori come gli investimenti legati al PNRR. Tuttavia, l'escalation delle tensioni commerciali internazionali, in particolare l'introduzione di dazi da parte degli Stati Uniti, rappresenta un serio rischio per le prospettive future, soprattutto per il settore estero. La politica monetaria accomodante della BCE continua a influenzare positivamente le condizioni di finanziamento, ma la debolezza della domanda di credito da parte delle imprese rimane un elemento di attenzione. La finanza pubblica mostra segnali di miglioramento nell'indebitamento netto, pur in un contesto di aumento del debito nominale. L'attuazione del PNRR prosegue, seppur a ritmi che suggeriscono margini di accelerazione.

È fondamentale monitorare attentamente l'evoluzione delle politiche commerciali internazionali e le loro ripercussioni sull'economia italiana nei prossimi trimestri.