Skip to main content
  • Approfondimenti :

    Perché è importante l’analisi dello scenario?

Approfondimenti

Perché è importante l’analisi dello scenario?

Comunemente si è portati a pensare che l’analisi degli scenari riguardi solamente le aziende di grandi dimensioni, invece, oggi più che mai, è un metodo fondamentale ed indispensabile anche per le piccole e medie imprese (Fonte: ManageMind – Dimensione Controllo)

Purtroppo, non è affatto infrequente imbattersi in realtà imprenditoriali che si adagiano sul proprio successo, che si sentono quasi immuni dai cambiamenti esterni, che invece sono e saranno sempre più rapidi e talvolta imprevedibili.

Domande come “Dove siamo”, “Dove andrà il mondo”, “Dove vogliamo andare”, “Cosa dobbiamo fare per andare nella direzione desiderata” (interrogativi chiave, da Roland Christensen, Norman Berg e Malcon Salter – Irwin 8°, Ed 1980), sono domande imprescindibili per qualsiasi imprenditore, grande o piccolo che sia, di qualsiasi settore.

Le indubbie difficoltà di interpretare lo scenario rendono ancora più indispensabile cercare di tratteggiare gli elementi caratterizzanti, perché solo uno sprovveduto si avventurerebbe in un territorio sconosciuto, senza aver tentato almeno di individuarne le principali caratteristiche.

Alla base di qualsiasi strategia aziendale, formalizzata o meno, non può non esserci l’analisi dello scenario e non si tratta di fare previsioni (sarebbe impossibile), ma di presagire, o meglio, condividere un presagio (con i più stretti collaboratori, appartenenti a tutte le principali funzioni aziendali) relativo all’evoluzione di alcune variabili ambientali, sociali, economiche ed intercettare il futuro attraverso la raccolta d’informazioni ed una riflessione sul passato.

Lo scenario planning è un processo in cui possono essere individuate le seguenti fasi:

  1. descrizione dell’attuale contesto socio-ambientale nel quale si opera;
  2. definizione delle variabili macro e delle forze competitive che in passato hanno mostrato un’elevata correlazione con la domanda di settore;
  3. individuazione dei megatrend che si pensa caratterizzeranno l’evoluzione dell’ambiente esterno e che potrebbero rappresentare fattori di discontinuità rispetto al passato;
  4. ipotesi di evoluzione dello scenario sia a livello macro ambientale sia micro di business;
  5. valutazione del permanere di correlazioni storiche tra variabili macro e micro o individuazione di punti di discontinuità;
  6. definizione finale dello scenario nel quale, con maggiore probabilità, si presagisce e si condivide che l’impresa si troverà ad operare.

Tra tutte, quella che può essere considerata più delicata è la terza, cioè quella destinata ad individuare i megatrend, che spesso si sono rilevati come elementi di rottura rispetto al passato e come tali sono in grado di determinare profondi mutamenti.

Solamente a titolo di esempio, se ne sono individuati dieci:

  1. il progressivo venir meno dell’economia globale di un Paese predominante o di pochi Paesi, con la conseguenza che l’economia globale sarà sempre meno condizionata dalle politiche e dall’andamento di un singolo Paese;
  2. il manifestarsi ad intervalli sempre più brevi di fenomeni di turbolenza ambientale; tra questi vanno considerati i sempre più frequenti ed intensi cambiamenti climatici;
  3. è finita l’era della finanza che “segue” ed oggi è sempre più difficile reperire sui mercati finanziari le risorse necessarie, arrivando al paradosso che le risorse finanziarie sono disponibili per quelle imprese che non ne hanno bisogno;
  4. grazie alla globalizzazione si assiste a fenomeni di aumento del numero dei concorrenti addirittura nei business maturi;
  5. il crearsi e consolidarsi delle megacities;
  6. l’evoluzione del consumatore finale: non più alla ricerca del ben-avere (dove prevalevano i volumi ed il consumismo) ma del ben-essere (prodotti/servizi spesso legati ad una qualità alta e con contenuto culturale);
  7. si sta passando da un mercato di massa ad una massa di mercati;
  8. l’innalzamento in molti Paese del livello culturale medio;
  9. progressivo innalzarsi dell’età media delle persone;
  10. un mondo sempre più interconnesso;

Sarà, dunque, un utile esercizio riflettere su come questi megatrend avranno o potranno avere un impatto nelle nostre attività, ricordando anche la frase di Seneca “Non possiamo dirigere il vento ma possiamo orientare le vele”!